Anche quest’anno il vero Babbo Natale è venuto a trovarci per portare sorrisi e stupore sui volti dei molti bimbi della nostra Scuola.
La festa è cominciata con le toccanti esibizioni di danza guidate dalla Maestra Michela Andreoli e di teatro con la Maestra Stefania Spatari, per proseguire con gli allievi dei corsi di Karate. Al termine delle dimostrazioni anche la consegna di alcune cinture e diplomi. E poi l’attesissimo arrivo di Babbo Natale, con il suo sacco pieno di doni per i bimbi, ed il discorso di fine anno del Maestro Roberto Ferrigno che riportiamo integralmente.
Tanti auguri a tutti!
L’approssimarsi delle festività natalizie, che di fatto rappresentano la consacrazione della famiglia, a partire da quella che si formò a Betlemme, induce ad una piccola riflessione su quello che sta succedendo intorno a noi e, nostro malgrado, dentro di noi.
Complice l’avvento della tecnologia 2.0, che ha messo a disposizione di tutti una quantità gigantesca di informazioni, sia corrette che sbagliate, ed una facilità di comunicazione che mai nella storia dell’umanità si era avuta, quello che sta accadendo da un po’ di anni ormai è una progressiva disgregazione di molti, se non tutti, i centri aggregativi fondamentali della nostra società: abbiamo infatti via via smesso di credere nelle istituzioni, nella politica, nella religione; abbiamo smesso di credere nel vincolo del matrimonio come sodalizio inscindibile; abbiamo smesso di credere nella famiglia come porto sicuro; abbiamo smesso di credere nella autorevole saggezza dei nonni e degli anziani. In nome di un frainteso principio di democrazia della conoscenza abbiamo inoltre ridotto, sminuito, smantellato ogni forma di autorevolezza, appiattendo la realtà, e le persone, ad una superficie facilmente abbordabile, anzi “navigabile”.
Ecco perché vedere questi bambini e ragazzi che si impegnano, sudano, sbagliano, sorridono, speriamo vivamente intenerisca voi almeno quanto soddisfa noi insegnanti ed educatori che quotidianamente condividiamo il tempo con i vostri figli su questo tatami, cercando di affermare quei valori che lo Sport, le Arti Marziali come il Karate, e le discipline artistiche come la Danza ed il Teatro, cercano di trasmettere: umiltà, rispetto per gli altri e per le tradizioni, fair-play, passione, educazione, impegno, fatica, voglia di mettersi in gioco e di fare bene.
Ed è uno spettacolo insolito, laddove per via di quanto detto prima invece vediamo quasi ovunque la mediocrità soppiantare la capacità di autocritica, rendendola un inutile orpello legato ad una visione rigida della vita, in una società che illustri pensatori hanno definito “liquida”. Ad annegare in questa morale fluida in cui “vale tutto”, sono proprio quei princìpi e modi di interagire che hanno sempre dato significato alle relazioni umane. E così ci ritroviamo a non essere più capaci di portare rispetto, di gioire e di emozionarci, senza pensare ad un ritorno, ad una contropartita che non può esserci proprio perché col nostro atteggiamento abbiamo contribuito a demolire quel sistema di valori che ne stava alla base e che è incompatibile con la liquidità dei costumi dell’attuale era digitale.
Bisognerebbe, forse, saper conciliare il pessimismo della ragione con l’ottimismo della volontà come diceva Antonio Gramsci, per evitare di soccombere di fronte a quelle che Spinoza chiamava le “passioni tristi”, cioè quel groviglio di pulsioni negative come insicurezza, paura, odio, invidia, indolenza, cinismo, ira, che oggi dominano generando confusione, perdita di identità, depressione e favoriscono il dilagare dell’indifferenza, della superstizione, della paura dell’altro…
E così ci si ritrova a vivere navigando a vista in una società che non riusciamo a comprendere, spossati e diminuiti, rassegnati anziché combattivi, lacerati anziché uniti. Dimenticandoci purtroppo che per esempio la maggioranza dei delitti e violenze avviene tra le mura domestiche e da parte di individui italianissimi… Che viviamo in un mondo in cui grazie ai social media l’ignoranza vale quanto la conoscenza e l’opinione di un esperto vale meno di quella urlata dall’ultimo arrivato… Un mondo in cui si crede più alle fake-news lette sulla rete che al parere di un medico. Un mondo in cui la colpa è impersonale ed il motivo delle cose è sempre “ben altro”… Un mondo in cui il voyeurismo più spinto è ben bilanciato da un esibizionismo altrettanto smodato… Un mondo in cui il millantato credito, seppure solo di conoscenze ed amicizie, è un vezzo anziché un reato… E in cui l’approssimazione e la rozza improvvisazione valgono quanto l’esperienza e la serietà dimostrata in anni…
Certo sarà un po’ demodé, ma magari, tornando alla moderazione, così poco social in verità, al “lei” tra sconosciuti, al sottovoce, al credere in qualcosa e soprattutto in qualcuno, chissà forse qualche cosa potrebbe cambiare… Perché in fondo non è vero che vale tutto…
Tutto lo staff Shibumi augura Buon Natale a voi tutti e che il nuovo anno porti tanta felicità e serenità nelle nostre case.